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SNaQ: Qualificare i Tecnici Sportivi

SNaQ: Qualificare i Tecnici Sportivi

La legge istitutiva del CONI del 1942 e le successive modifiche hanno attribuito al CONI e alle FSN il compito di formare gli operatori tecnici dello Sport in Italia e di stabilire le modalità di acquisizione e il valore delle qualifiche stesse. Lo SNaQ ha una stretta connessione con il Quadro di Riferimento Europeo più accreditato in tema di qualifiche degli operatori sportivi, noto come “Struttura europea a 5 livelli per la formazione degli allenatori”. La qualità di questa progettualità è confermata dal fatto che non solo molti paesi europei, ma anche numerose Federazioni Sportive Internazionali lo stanno utilizzando in toto o come modello per i propri allenatori (es. Tennis, Rugby, Sport Equestri, Atletica Leggera, Pallamano, Golf).

Il Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi intende rappresentare il modello generale di riferimento per il conseguimento delle qualifiche degli operatori sportivi. Lo SNaQ fornisce le coordinate essenziali per un sistema di qualifiche e, conseguentemente, di formazione degli operatori sportivi con le seguenti caratteristiche:

  • omogeneità tendenziale per tutte le discipline sportive (nel rispetto delle loro specificità) all’interno del sistema CONI-FSN-DSA
  • omogeneità su tutto il territorio nazionale
  • possibilità di adattamenti specifici alle caratteristiche di ciascun profilo offerto
  • alta compatibilità con le tendenze europee e con l’esigenza di riconoscimento delle qualifiche a livello comunitario
  • articolazione per livelli, fondata sui compiti effettivi svolti dagli operatori sul campo
  • effettiva capacità di integrare la pratica nel processo formativo
  • apertura a collaborazioni con una vasta gamma di agenzie formative nel quadro di alleanze qualificate
  • elevata qualità (di risultati e di processo)
  • il passaggio da un sistema basato sull’input (monte ore) ad un sistema basato sull’output, ovvero la definizione e l’effettivo raggiungimento delle competenze necessarie per le attività professionali, siano esse volontarie o remunerate
  • il passaggio da 5 a 4 livelli
  • la mappatura dei livelli sulla base del Sistema Europeo di Qualifiche (EQF), che diventa il modello di riferimento anche sul territorio nazionale
  • l’introduzione sistematica di un modello di accumulazione e trasferimento di crediti, costituiti da differenti esperienze formative (lezioni in presenza, studio individuale ed attività professionale), di cui vengono definiti principi e metodi di calcolo
  • la creazione di un sistema di aggiornamento e formazione continua, legato ai crediti formativi, per garantire l’adeguamento di conoscenze e competenze dei tecnici sportivi
  • la differenziazione chiara tra quattro processi fondamentali:
    1. determinazione delle qualifiche e degli standard di competenza associati
    2. erogazione della formazione
    3. acquisizione della qualifica
    4. rilascio (e rinnovo) della licenza ai tecnici per operare sul campo
  • l’inclusione di nuove qualifiche (es. preparatori fisici) e percorsi specializzanti nell’ottica della formazione continua.
  • All’interno di tale quadro di riferimento assai generale, le Federazioni mantengono tutta la loro autonomia nella certificazione di competenze (e quindi nell’attribuzione delle qualifiche) ai loro operatori, come pure nella gestione e programmazione delle fasi principali della formazione. Le Federazioni decidono in tutta libertà anche sulla possibilità di incorporare esperienze formative esterne al loro sistema (es. Università) o esperienze pratiche necessarie ai fini del conseguimento delle qualifiche o della formazione continua.

Le migliori formazioni di per sé non sono necessariamente quelle più lunghe, ma piuttosto quelle che forniscono competenze effettivamente corrispondenti ai bisogni delle attività svolte dai soggetti titolari di qualifica. Ci possono essere formazioni con un monte ore molto elevato, ma prive di adeguata pertinenza professionale. Lo SNaQ, invece, attribuisce importanza fondamentale soprattutto alla coerenza tra profili professionali e di attività e il possesso di competenze certificate. Naturalmente si riconosce che, per acquisire la competenza richiesta, il processo di formazione e/o l’esperienza sul campo debbano avere un sufficiente spessore e volume (anche in termini di carico di studio), ma questo deve essere sempre subordinato alla precisa definizione delle competenze richieste. Seguendone il glossario si intende quindi per competenza: “la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni reali di lavoro e nello sviluppo professionale e/o personale”.