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Indice di Massa Corporea

Indice di Massa Corporea

L' Indice di Massa Corporea (IMC)  o Body Mass Index (BMI) è un riferimento sviluppato nell'ottocento da Quetelet,  che serve per indicare la relazione tra la massa corporea e la statura di un soggetto uomo adulto,dai 18 anni, e donne non in stato interessante ed è utilizzato come indicatore per lo stato di peso forma. Per noi, operatori del fitness, è un riferimento facile e veloce da calcolare utile per impostare una buona programmazione dell'allenamento, per tenerlo monitorato e  per riportare la persona in uno stato di buona salute fisica.

Come si calcola?

Il calcolo è molto semplice, infatti basta dividere il peso corporeo in Kg per il quadrato della statura in mt. Facciamo un esempio: prendiamo un soggetto che pesa 100kg ed è alto 1,90 mt. Il calcolo sarà: 100/3,61 (1,90x1,90)= 27,7 che indica il valore del IMC.

Questo parametro sarà inserito all'interno di una tabella che classifica lo stato di magrezza o di obesità della persona.

Limiti dell'IMC e Valore ottimale

Come scritto in precedenza, l'IMC è un metodo ottimale per valutare lo stato di forma della persona. Questo indice è affidabile se queste componenti sono rappresentate in modo armonico e proporzionato; non tiene conto, tuttavia, della costituzione di ciascuno di noi, ovvero se una persona è robusta, magra, longilinea, brevilinea e, per questo, può sovrastimare la quantità di grasso in particolare nei soggetti che hanno una notevole massa muscolare. Infatti se mettiamo in relazione un soggetto di 1,90mt x 100kg con una buona percentuale di massa magra e uno con prevalenza di massa grassa, il valore del IMC sarà lo stesso, ma è evidente che i 100kg sono distibuiti in maniera differente e mentre il primo ha uno stato di forma ottimale, lo stesso non si può dire per l'altro. Questo è uno dei limiti importanti del calcolo dell'IMC, ma molti altri sono i punti di forza, infatti è molto attendibile come indice epidemiologico utile per prevenire rischi di patologie cardiovascolari,diabetiche,renali e per combattere l'insorgenza dell'obesità chirurgica. Per questo motivo sono stati definiti dei valori ottimali a seconda del soggetto e della fascia d'età, restando in questi range la persona si può definire in uno stato di forma ottimale. Per essere definito tale bisogna stare in una forbice di valore tra 20 e 25 a seconda dell'età.

Esempio:

da 19 a 35 anni  il valore deve essere tra 19 e 25 (22 valore ottimale).

Da 35 anni in su il valore deve essere tra tra 21 e 27 (24 valore ottimale).

Il nuovo IMC

Negli ultimi anni è stata studiata una nuova formula, leggermente più complicata, per calcolare l'IMC ottimale su soggetti molto bassi (inferiori a 1,52mt) e molto alti (superiori a 2mt). Il calcolo si ottiene eseguendo questa operazione:

tenendo conto dei valori utilizzati in precedenza, 1,90mt x 100kg si farà

1,3 x peso/(altezza)2,5 avremo quindi 1,3x100/(1,90)2,5

il risultato ci dirà il valore dell'IMC in soggetti molto alti o molto bassi. Naturalmente anche in questo caso vale il limite precedente in quanto l'indice non tiene conto effettivamente della massa muscolare.

Come possiamo ovviare a questi limiti?

Intensificando il monitoraggio con altri metodi di valutazione che permettano di avere  ulteriori valori per tenere sotto controllo la persona.

Quali sono?

La misuarazione delle circonferenze e la plicometria sono dei paramtri di riferimento che, se aggiunti all'IMC, ci permettono di avere dei riferimenti ancora più precisi sullo stato di forma.

Per misuare le circonferenze basta avere un comune metro da sarta, il riferimento che ci serve è la circonferenza addominale che si misura tenendo il soggetto in piedi e ponendo il metro tra la cresta iliaca e il limite inferiore della cassa toracica, appena sopra l'ombelico. La misura che verrà fuori è indice di obesità viscerale se supera il valore di 94 negli uomini e 80 nella donna.

La plicometria è utili per misuare la percentuale di grasso corporeo e si calcola utilizzando il plicometro andando a pizzicare dei punti cutanei specifici, dette pliche.

I punti maggiormanete presi in riferimento sono: pettorale, tricipite, bicipite, sottoscapolare, addominale, soprailiaca, ascellare, coscia. Per una buona azione è utile prendere la misura almeno tre volte e poi calcolare la media, questo perchè solitamente la misurazione può avere dei valori alterati o mancare di precisione, per lo stesso motivo l'esperienza e l'abilità dell'operatore sono fondamentali per le buona riuscita del test.

A cura di Dr. Rocco Tosto
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